In questo volume si valuta come, e in quale misura, un turismo rurale sostenibile e di eccellenza, integrato con le risorse locali, sia in grado di favorire lo sviluppo in tre aree della Toscana attualmente in ritardo rispetto al resto della regione: la Lunigiana, l’Alta Val di Cecina e le Colline dell’Abegna-Fiora. La sostenibilità e l’eccellenza alle quali si è fatto riferimento sono quelle di un turismo rurale che, pur andando incontro alle esigenze di qualità convenzionale da tempo manifestate dalla clientela straniera e più recentemente anche da quella italiana, sappia preservare l’identità paesaggistica, culturale e sociale dei territori in cui si sviluppa, limitandosi a operare nel segmento di domanda che da tale identità è attratto e rifuggendo, quindi, dalla graduale omologazione con il turismo di massa. Le testimonianze raccolte nel corso della ricerca indicano che questo tipo di turismo sta scomparendo nelle zone “agrituristicamente forti” della regione dove, a seguito dell’ampliamento della sua base di domanda, il turismo rurale si è allontanato dal segmento di mercato che inizialmente ne ha favorito lo sviluppo -quel sanfter turismous descritto in una ricerca dell’Irpet dei primi anni Novanta, antitetico al turismo di massa e sostenuto dall’utente consapevole e responsabile delle risorse localiportandosi nei territori del turismo di massa. Nelle zone di “agriturismo minore” interessate dalla ricerca, invece, il turismo rurale si presenta ancora nello stadio iniziale del suo ciclo di vita, e dispone di spazi ampi per una crescita entro i binari della sostenibilità. La ricerca ha dimostrato che gli attori locali sono pienamente consapevoli delle opportunità rappresentate da una crescita turistica basata, oltre che sulla integrazione del turismo con l’agricoltura, sulla conservazione dei valori e delle tradizioni che contribuiscono a formare le identità locali.

Autore: Giovanni Balestrieri