Negli ultimi decenni ai fattori agglomerativi e alle aree urbane, in particolare, viene riconosciuto un ruolo trainante nello sviluppo regionale. Nel dibattito internazionale sulla competitività territoriale le città rappresentano le sedi principali della crescita economica odierna e agiscono da propulsore di uno sviluppo regionale più ampio. All’interno del paradigma teorico dell’economia della conoscenza, nelle città vengono individuati i luoghi in cui con più forza si afferma e si diffonde l’innovazione.
Questo è vero anche nel nostro paese, tanto che il legame tra produttività, crescita e agglomerazione urbana emerge evidente dall’analisi proposta per Sistemi locali del Lavoro nella prima parte della ricerca. All’interno di questo quadro generale, il sistema urbano della Toscana presenta non pochi limiti nel costituire il fattore di traino dell’economia regionale e l’anello di congiunzione della regione nelle reti di relazioni nazionali e internazionali. L’effetto attrattivo su imprese innovative e high tech è debole, così come bassa è la concentrazione di knowledge intensive business nelle città toscane. La presenza di funzioni specializzate e rare non è tale da far emergere poli di rango elevato, caratterizzati da una offerta di servizi innovativi ad ampio raggio. Neanche gli interventi di rigenerazione urbana – per i ritardi che caratterizzano le opere pubbliche nel nostro paese, per le difficoltà e i tempi dei processi decisionali, per la subalternità all’iniziativa e alle risorse dei privati – hanno fino ad oggi assunto la valenza strategica propria di altre metropoli internazionali.

IRPET, 2012
ISBN 978-88-6517-036-6

Autore: coordinamento di Patrizia Lattarulo