Il 2012 rappresenta un anno nero per il turismo italiano e, seppure in misura meno drammatica, un anno negativo anche per il turismo toscano. A cedere è il fronte interno, in particolare la domanda dei turisti provenienti dalle altre regioni, che aveva retto sino a ieri, schiacciata oggi dal perdurare della crisi economica e dal manifestarsi dei suoi effetti in termini di calo dell’occupazione e dei redditi delle famiglie. La crisi economico-sociale si allarga e si approfondisce del resto anche in Europa, investendo mercati esteri fondamentali per la nostra regione. E tuttavia il turismo toscano mostra una buona resilienza alla crisi, una capacità di restare sul mercato, in particolare internazionale, sia quest’anno che nel complesso del periodo critico 2007-2012. Una capacità che naturalmente ha comportato sacrifici non indifferenti sul piano dei prezzi e dei margini operativi delle imprese ricettive, che hanno continuato a investire, ma che rischiano, se la crisi perdurasse, di non poter più sostenere il peso debitorio degli investimenti, a fronte di tassi di occupazione delle strutture e cash flow in ulteriore riduzione e a causa di un costo del denaro piuttosto elevato. Ma questo è uno scenario che si ha la fondata speranza che non si manifesti, per due ragioni. Da un lato perché vogliamo credere alla razionalità di Istituzioni Europee auto-interessate che operino per la riduzione del danno e contro il contagio della crisi ai paesi europei più forti, dall’altro perché il motore rappresentato da un lato dall’aumento del turismo internazionale dai paesi emergenti, e dall’altro dalla capacità della Toscana di attrarli è ancora acceso.

Autore: A cura di IRPET e Regione Toscana - Settore Sistemi informativi e servizi - Ufficio Regionale di Statistica