Pubblicato su Rivista Italiana di Politiche Pubbliche , 2013, n.3

In base alla legge delega sul federalismo fiscale (legge 42/2009) e all’intesa tra stato e regioni sul federalismo scolastico le stato dovrebbe definire i livelli essenziali delle prestazioni, il relativo costo standard e ripartire il personale tra le regioni. Le regioni, con la dotazione di docenti assegnategli, dovrebbero successivamente ripartire il personale tra le istituzioni scolastiche, e in questo modo sostituirsi agli uffici scolastici locali.
Il nostro lavoro si inserisce in questo quadro con l’obiettivo di offrire al ministero e alle regioni, uno strumento trasparente per ripartire il personale docente, nell’ottica che il livello regionale assuma il potere di ridistribuirlo tra le istituzioni scolastiche, dotandosi delle strutture e del personale amministrativo adeguati.
Il lavoro si è concretizzato nella predisposizione di due modelli, uno normativo e l’altro misto. Nel modello normativo si utilizzano i parametri sugli alunni per classe e sulle ore per classe previsti dalla legge e in questo modo si cerca di superare il dato storico; in quello misto invece per tener conto di quei fattori che hanno storicamente influenzato l’andamento dei parametri da cui dipende il riparto del personale docente, in particolare il numero di alunni per classe, è stata utilizzata una stima econometrica a livello comunale.

Autore: Claudia Ferretti, Letizia Ravagli e Nicola Sciclone