Con il 2014 sembra essersi arrestata la seconda fase recessiva del cosiddetto “double dip” iniziato a fine 2008, ma non si può ancora parlare di ripresa dal momento che, nell’anno trascorso, la crescita del PIL toscano è stata sostanzialmente nulla, mentre nel resto del paese vi è stato ancora un calo (-0,4%). Si conferma quindi, anche nel 2014, la migliore tenuta della regione rispetto al resto del paese. Una migliore tenuta che replica quanto era già accaduto in tutto l’arco della crisi: le cadute del PIL, dell’occupazione, degli investimenti dal 2008 ad oggi, per quanto preoccupanti, sono state in Toscana decisamente inferiori a quelle della maggior parte delle altre regioni del paese. Le previsioni per il prossimo futuro, pur con le dovute cautele per le tante e crescenti incertezze ancora presenti nello scenario mondiale, indicherebbero il ritorno della ripresa, anche se su tassi ancora troppo bassi per ritenere superate tutte le difficoltà create da quella che è stata la più lunga e grave crisi del dopoguerra. Il PIL toscano, in base alle stime proposte nel rapporto, dovrebbe crescere del +1,2% nel 2015 e di un ulteriore +1,0% nel 2016, grazie ancora soprattutto al traino della domanda estera.

Autore: Il Rapporto è frutto della collaborazione fra l’Ufficio Studi di Unioncamere Toscana ed IRPET, con il coordinamento diRiccardo Perugi (Unioncamere Toscana) e Leonardo Ghezzi (IRPET).Il gruppo di lavoro è formato da: Simone Bertini, David Burgalassi, Elena Cappellini, Stefano Casini Benvenuti,Tommaso Ferraresi, Leonardo Ghezzi, Renato Paniccià e Agnese Peruzzi per IRPET; Andrea Cardosi, CristinaMarullo e Riccardo Perugi per Unioncamere Toscana