Il rapporto analizza le principali linee di intervento che hanno costituito la misura 1.6 del Docup 2000-2006, attuata dal governo regionale della Toscana, e rivolta a sostenere processi di nascita di nuove imprese o di espansione di unità esistenti. Gli interventi, che hanno trovato attuazione nel primo decennio degli anni 2000, erano essenzialmente concepiti come politiche per l’autoimpiego. Essi sono raggruppabili in due principali categorie: gli aiuti a imprese di servizi di sostegno alla famiglia e gli aiuti a imprese femminili. Mentre i primi hanno interessato un numero di imprese relativamente contenuto e si sono concentrati su un insieme circoscritto di attività, i secondi hanno interessato un numero elevato di soggetti (quasi 400) assai più eterogenei sotto il profilo dell’attività svolta. A diversi anni di distanza dall’attuazione degli interventi, è possibile ricostruire quante, tra le imprese sussidiate, hanno nel frattempo cessato la propria attività. Nel caso degli aiuti a servizi di sostegno alla famiglia, la quota di imprese uscite dal mercato si attesta intorno al 13%, senza che si registrino significative differenze a seconda che, all’epoca dell’aiuto, l’impresa fosse una start-up o un’unità in espansione. Invece, il tasso di cessazione è notevolmente più elevato nel caso degli aiuti a imprese femminili, dove supera, in media, il 30%. Esso è particolarmente marcato per quei soggetti che, all’epoca dell’aiuto, si configuravano come start-up e, più in particolare, per le nuove imprese iscritte all’albo artigiano. Con riferimento a entrambe le misure, non si rilevano invece differenze degne di nota nelle dinamiche di cessazione a livello settoriale.

Autore: Alessandro Canzoneri