In Toscana, così come in Italia, i Comuni disagiati a causa della loro dimensione, collocazione geografica o scarsa vitalità economica sono piuttosto numerosi. La necessità di garantire anche in questi contesti territoriali i medesimi standard quali-quantitativi dei servizi riscontrati in altri ambiti, in ossequio al principio di eguaglianza, implica l’adozione di politiche mirate. A questo proposito, le difficoltà sono essenzialmente due: l’individuazione delle amministrazioni disagiate e la creazione di un sistema di aiuti capace di incentivare i comportamenti più efficienti.
A tali fini, la Regione Toscana ha approvato nel 2004 la Legge Regionale n. 39 che individua i Comuni disagiati mediante l’Indicatore Unico del Disagio (IUD) e li sostiene mediante un contributo annuale e la possibilità di accedere ad un finanziamento agevolato. Le innovazioni introdotte sono relative alla capacità dello IUD di ponderare numerose variabili, consentendo di effettuare una stima più approfondita del disagio, ed alla erogazione dell’aiuto economico solo alle amministrazioni che, oltre ad essere tra le realtà più in difficoltà, abbiano attivato almeno una gestione associata.
A distanza di quattro anni il Consiglio Regionale della Toscana ha ritenuto di dover valutare la reale efficacia degli strumenti previsti dalla suddetta legge. Tale lavoro costituisce l’oggetto della presente ricerca.
I principali risultati ai quali si è giunti sono piuttosto soddisfacenti: la struttura dello IUD consente di stimare correttamente il disagio comunale ed i contributi erogati sono valutati positivamente dagli amministratori comunali. Tale giudizio positivo non ha tuttavia impedito di avanzare delle motivate proposte di modifica che potrebbero migliorare ulteriormente l’efficacia degli strumenti.



Autore: A cura di Filippo Tosi e Simona Bindi dell'IRPET in collaborazione con Luciano Moretti del Consiglio Regionale della Toscana; coordinamento di Stefania Lorenzini

Committente: Consiglio Regionale

Disponibile: 1