Pur in una fase di riorganizzazione produttiva e di profondi cambiamenti istituzionali che riguardano la Toscana e più in generale l’intero paese, aggravati dalla difficile congiuntura internazionale, emerge, nella nostra regione, una ampia pluralità di soggetti -imprese e sistemi produttivi, enti, amministrazioni pubblichecaratterizzati da una forte capacità innovativa.
Lo spontaneo realizzarsi di buone pratiche nel sistema regionale costituisce un importante ambito di riflessione, rivolto ad indagare la capacità di diffusione di modelli innovativi e le potenzialità di tale processo nell’economia e nella società toscana. Alla base dell’impostazione del lavoro c’è la consapevolezza che l’efficacia del processo innovativo dipende dal contemporaneo coinvolgimento di tutto il contesto regionale: imprese, amministrazione pubblica, società e territorio. L’accezione di buona pratica, rivolta a cogliere la capacità di innovazione come fattore di sviluppo economico e sociale, non limita lo sguardo alle performance di redditività, ma guarda tanto alla capacità di introdurre discontinuità che alla solidità della crescita, con attenzione alla sostenibilità finanziaria, ma anche sociale e territoriale dei processi avviati.

Autore: A cura di Patrizia Lattarulo - Introduzione di Claudio Martini

Questa ricerca si inserisce nell’ambito del progetto Toscana 2030, promosso dalla Regione Toscana e coordinato da IRPET.