cover CITTA METROPOLITANAL’istituzione delle Città metropolitane ha indubbiamente rappresentato un passaggio rilevante del processo, ancora in atto, di ripensamento dell’attuale architettura istituzionale alimentato anche dalla necessità di ritrovare maggiore coerenza tra confini reali delle comunità e quelli formali delle istituzioni. Tuttavia, a fianco delle numerose aspettative, permangono ancora le incertezze legate al quadro finanziario ed in particolare resta aperta la questione dell’autonomia finanziaria del nuovo ente. Partendo da queste premesse la ricerca esplora, guardando anche alle esperienze europee, le diverse ipotesi in grado di aumentare l’autonomia finanziaria del nuovo ente. Le risorse dovrebbero derivare dal quadro delle funzioni trasferite e dai finanziamenti comunitari, mentre il principio del beneficio e l’esperienza internazionale focalizzano l’attenzione sulla categoria dei city user e sulla esistenza delle economie di agglomerazione. La città metropolitana è infatti generatrice di una serie di vantaggi che derivano dalle economie di agglomerazione, questo determina una concentrazione di reddito superiore al resto della regione. Di questi vantaggi godono le attività economiche del territorio, ma anche la popolazione che gravita sulla città, i city users. Infine, la congestione urbana può comportare delle esternalità negative critiche per lo sviluppo e pertanto è necessario che venga controllata e contenuta.
Sulla base di questi principi sono state analizzate alcune ipotesi di finanziamento che ispirandosi alle caratteristiche del nuovo ente e del suo territorio, prevedono sia compartecipazioni alla fiscalità erariale o dei comuni aderenti, quindi a parità di gettito, sia ipotesi di nuovi tributi relativi alla fiscalità ambientale.

Autore: Chiara Agnoletti, Claudia Ferretti, Patrizia Lattarulo (IRPET) e Mauro Massaro (Fondazione Cesifin)