Geografia e storia

Il territorio: le colline, il mare, le città, la montagna

La Toscana si trova in Italia centrale ed è bagnata dal Mar Ligure e dal Mar Tirreno. Estesa sul versante occidentale dell’Appennino e comprendente le isole dell’Arcipelago Toscano. Il Monte Pisanino (1946 metri), nelle Alpi Apuane, è la vetta più elevata della regione. A ridosso delle coste vi sono numerose isole, tra cui l’Elba, la terza isola italiana per estensione. Il fiume principale è invece l’Arno, che attraversa Firenze e Pisa. Confini: Liguria a nord-ovest, Emilia-Romagna a nord, Marche ed Umbria a est, Lazio a sud-est. Di forma triangolare e territorio omogeneo, si estende con una superficie di 22.997 Kmq (corrispondenti al 7,6% del territorio nazionale), ed è la quinta regione italiana per estensione.
Il capoluogo di regione è Firenze nella cui provincia vive circa il 27% della popolazione regionale , i capoluoghi di provincia sono Arezzo (9%), Massa (6%), Grosseto (6%), Livorno (9%), Lucca (11%), Pisa (11%), Pistoia (8%), Prato (7%), Siena (7%).
Monti principali: Monte Pisanino 1946 m, Corno alle Scale 1945 m.
Fiumi principali: Arno 241 Km, Ombrone 161 Km, Serchio 111 Km.
Laghi principali: Laguna di Orbetello 26,2 Kmq, Lago di Massaciuccoli 6,9 Kmq, Lago di Chiusi 3,9 Kmq, Lago di Montepulciano 1,9 Kmq.
Isole principali: Elba 223,5 Kmq, Giglio 21,2 Kmq, Capraia 19,3 Kmq, Montecristo 10,4 Kmq, Pianosa 10,3 Kmq.

 

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Un paesaggio per due terzi collinare

Leggendo un articolo o guardando un servizio televisivo dedicato alla Toscana, accade spesso di imbattersi in un dolce profilo collinare, con alcuni filari di cipressi, una torre o una fattoria sullo sfondo, un ordinato vigneto o degli ulivi contorti in primo piano.
Può trattarsi in alcuni casi solo di una scelta convenzionale, uno stereotipo frutto di pigrizia professionale: tuttavia, questa immagine comune, non è priva di reale fondamento. Il paesaggio della Toscana è, in effetti, dominato dalla collina: due terzi della sua superficie presentano questa caratteristica, un quarto è fatto di montagne e solo in poche zone ad ovest e lungo le coste (l’8%) è pianeggiante.

 

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Questo profilo del territorio toscano è piuttosto diverso da quello medio nazionale, che appare più caratterizzato dal territorio montuoso e dalle pianure. Sullo sfondo di questo territorio, una secolare presenza del lavoro agricolo ha disegnato l’attuale volto della campagna toscana: quell’inimitabile succedersi di poderi ben curati, di case coloniche, di ville e residenze signorili. Oggi, la campagna toscana tende sempre più a caratterizzarsi (se si eccettuano alcune aree pianeggianti) per le colture pregiate della vite e dell’olivo: e non sono tanto le quantità a risultare rilevanti, quanto la qualità dei prodotti, fortemente riconosciuta dai mercati internazionali. Coltivare vigneti ed uliveti significa anche curare e difendere il paesaggio, tutelarne la qualità ambientale. Così, si è prodotto negli ultimi decenni un intenso processo di valorizzazione dei terreni agricoli e una rivalutazione del patrimonio immobiliare: le vecchie case coloniche sono state ristrutturate in chiave residenziale e turistica. La campagna toscana, oggi, non è dunque fonte solo di reddito agricolo, ma è anche insieme fonte di rilevanti rendite e luogo di produzione di nuovi servizi.

 

Una costa di 633 chilometri

Il territorio della Toscana, ovviamente, non è solo fatto di colline e di boschi: anche il mare contribuisce a definirne l’immagine ed il profilo. Sono 633 i chilometri di costa in Toscana (l’8% delle coste italiane) e di questi una gran parte è balenabile: tra le più alte in Italia, inoltre, è la presenza di parchi marini che preservano le coste da attività umane incompatibili con la tutela ambientale.

 

Identità locali fortemente radicate

Se l’Italia è la nazione delle “cento città”, la Toscana ne è per eccellenza la regione: un ricco tessuto urbano, che trova le proprie origini nell’epoca dei Comuni medievali, ha continuato a rappresentare, anche negli ultimi decenni, la trama su cui si è costruita la peculiare modernità della Toscana.
La Toscana ha oggi 287 comuni, con una popolazione che vive prevalentemente in città e cittadine di media dimensione che rappresentano un’essenziale componente della stessa struttura economica e produttiva della regione, oltre che la viva testimonianza di un passato ricco di tradizioni civiche. Nell’arco di pochi decenni, un processo di industrializzazione dalle originali connotazioni ha trasformato radicalmente lo scenario sociale della Toscana, e pur tuttavia queste intense trasformazioni non hanno sconvolto l’identità della regione e non hanno spezzato l’integrazione sociale e la coesione culturale delle comunità locali; le campagne si sono spopolate, ma non sono state mai veramente abbandonate; si sono formate due grandi aree metropolitane (intorno a Firenze e intorno a Pisa e Livorno), ma si è anche consolidato un tessuto urbano con una ricca dimensione policentrica.

 

La Toscana, le Toscane

Oggi, la Toscana proietta un’immagine unitaria ma si rivela anche, ad uno sguardo ravvicinato, un mosaico dai molti e singolari tasselli: la Toscana “metropolitana” e “urbana”, fatta di città con un ricco intreccio di attività produttive e di funzioni terziarie con un ruolo cruciale di Firenze, che tende sempre più a porsi come punto di riferimento per l’intero territorio regionale; e poi la Toscana delle città d’arte e dei beni culturali; la Toscana delle Università, delle grandi istituzioni di cultura umanistica, dei centri di ricerca scientifica e tecnologica; la Toscana dei distretti industriali e della piccola impresa; la Toscana dei grandi traffici marittimi (il porto di Livorno); la Toscana della costa tirrenica con una ricca e varia offerta di turismo balneare, che è stata anche la Toscana dell’industria “pesante”; la Toscana dell’agricoltura moderna e dell’agriturismo; e insieme la Toscana delle tradizionali colture collinari, attente alla salvaguardia di un’elevata qualità dei prodotti.

 

I grandi flussi turistici

E infine, la Toscana dei grandi flussi turistici e degli scambi internazionali, che di questa varietà di “offerta” si alimentano incessantemente: circa 42 milioni le presenze giornaliere nelle strutture ricettive (per il 48% straniere), concentrate per più di un quarto (27%) a Firenze. Altre quote rilevanti si registrano a Livorno (18%), a Grosseto (14%), e nell’arcipelago toscano (intorno al 7%) e poi ancora in Versilia e a Siena.

 

I servizi di accoglienza turistica

Si può parlare, per la Toscana, di una rete di servizi al turista che fa perno su un sistema di integrazioni tra l’azione degli enti locali e delle Agenzie per il turismo (A.P.T.), recentemente riformate. Le A.P.T. sono organismi pubblici a gestione estremamente snella, funzionalmente dipendenti dalle Province, il cui compito specifico è fornire servizi di informazione e assistenza turistica, istituire appositi uffici, valorizzare le località turistiche e i servizi presenti sul loro territorio. Il territorio della Toscana è suddiviso in 15 A.P.T.

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L’attività di informazione e accoglienza sul territorio è assicurata da 220 uffici gestiti da Comuni, Province e A.P.T. direttamente o avvalendosi di soggetti privati, in particolar modo delle Pro-loco associazioni no-profit per la promozione turistica delle piccole località.

 

Un po’ di storia

Abitata dagli Etruschi, da cui prese inizialmente nome la regione (Etruria) stanziati nella valle dell’Arno, assunse il nome Tuscia (da cui Tuscania e Toscana) sul finire del III sec. con l’ordinamento di Diocleziano (281) che unì la regione all’Umbria. Crollato l’Impero, la Toscana fu percorsa dalle invasioni barbariche e cadde successivamente sotto il dominio di Odoacre e dei Goti. Desolata dalla guerra di riconquista bizantina (535-553), fu in seguito occupata dai Longobardi sotto il cui dominio (568-774) fu unita in un ducato con centro a Lucca, che continuò a essere la città capitale anche sotto i Franchi. Il titolo di marchese di Toscana, assunto dal conte di Lucca Adalberto (845-898), passò poi alla famiglia degli Attoni, già signori di Canossa, che nel 1052 unirono il marchesato di Toscana ai domini di Modena, Reggio e Mantova nella Marca della Toscana. Successivamente la regione andò frantumandosi in numerosi Stati comunali la cui rivalità esplose con la morte di Matilde di Canossa (1115), ultima degli Attoni. Nuova unità la regione la conseguì per merito di Firenze vincitrice su Pistoia (1301), Arezzo (1348), Pisa (1406), Siena (1557). A seguito dell’azione dei Medici nel comune di Firenze (1430), divenuto ducato nel 1532, dopo l’abbattimento della repubblica senese (1555), la Toscana risultava unificata con la sola eccezione di Lucca, Massa Carrara e lo Stato costiero dei Presidi. Granducato dal 1569, la sua supremazia culturale caratterizzò il Rinascimento italiano. Estintasi con Giangastone (1737) la famiglia dei Medici, la Toscana venne assegnata ai Lorena che, salvo il periodo napoleonico, dominarono sino al 1859, promuovendo lo sviluppo economico della regione. Nel 1848, il prevalere di elementi radicali portò alla fuga di Leopoldo II e alla costituzione di un triumvirato Guerrazzi-Montanelli-Mazzoni cui seguì l’assunzione del potere da parte del solo Guerrazzi. La dinastia lorenese fu riportata a Firenze dalle truppe austriache e ciò le alienò le simpatie popolari. Dieci anni dopo il granduca Leopoldo II era costretto ad abbandonare per sempre la Toscana e l’11-12 marzo 1860 un plebiscito portava la Toscana a far parte del nuovo Stato italiano.

 

Qualità della vita

La Toscana è considerata, e certo non solo dagli italiani, una regione in cui è piacevole vivere, una regione in cui è possibile osservare un’elevata qualità della vita: sia per i livelli medi di reddito delle famiglie, sia per il particolare contesto ambientale e sociale che caratterizza tanta parte della regione. Anche le prestazioni offerte dai servizi sociali e quelle del sistema sanitario regionale sono generalmente considerate di elevata qualità, nettamente superiori a quelle di altre parti del paese.

 

Il patrimonio artistico e storico

Ciò che caratterizza particolarmente la qualità della vita in Toscana è la ricchezza dei beni e delle attività culturali: non solo, ovviamente, la ricchezza del patrimonio storico ereditato dal passato e che costituisce il tratto fondamentale dell’immagine stessa della regione e la base dalla sua grande forza di attrazione turistica: ma anche, e nondimeno, la ricchezza e la molteplicità delle attività e dei consumi culturali che si svolgono nella regione.
La Toscana è tra le regioni italiane con il più alto numero di musei, corrispondente al 12% circa del totale nazionale. Gli atenei della regione sono tre (Firenze, Pisa e Siena), di dimensioni e caratteristiche diverse, ma tutti certamente collocabili tra i più vivi e qualificati centri di istruzione superiore in Italia. Importanti anche le attività del Centro Nazionale delle Ricerche e di altri istituti universitari di alto livello, come al Scuola Normale e l’Istituto S. Anna di Pisa, l’Università per stranieri di Siena.