La congiuntura turistica toscana nei primi 9 mesi del 2025

Nota congiunturale 37/2025 a cura di E. Conti

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L’analisi del movimento turistico in Toscana nei primi nove mesi del 2025 mostra due tendenze analoghe, sebbene non perfettamente sovrapponibili, a seconda che si consideri o meno l’effetto della variazione nel numero di strutture che non assolvono all’obbligo di comunicare arrivi e presenze. La quota di tali strutture, infatti, cresce dal 22,1% dei primi nove mesi del 2024 al 29,9% del 2025, influenzando inevitabilmente la dinamica delle presenze registrate. Per neutralizzare l’impatto dell’aumentato livello di inadempienza, si è ritenuto opportuno adottare una metodologia basata sull’esclusione dall’analisi delle strutture che, in almeno uno dei primi nove mesi degli anni considerati (2019, 2024 e 2025), non hanno adempiuto all’obbligo di comunicazione.
I risultati depurati dall’effetto dell’inadempienza confermano le dinamiche già osservate nell’edizione precedente della nota congiunturale sui primi cinque mesi dell’anno, mostrando una diminuzione delle presenze turistiche pari a -1,9% (che scende a -2,5% senza sterilizzare l’inadempienza). La contrazione appare determinata soprat￾tutto dal calo della componente nazionale (-2,1%), solo parzialmente compensata dalla crescita, seppur molto con￾tenuta, del turismo internazionale (+0,4%).

Per quanto riguarda le diverse tipologie ricettive, la lettura risulta meno marcata, ma emerge comunque la sostanziale tenuta del comparto extra-alberghiero (-0,7%), all’interno del quale si distingue la performance positiva del segmento straniero (+1,5%). Di contro, la ricettività alberghiera mostra una flessione significativa (-5,1%) che coinvolge sia la componente italiana (-7,4%) sia, in misura minore, quella estera (-2,7%).
Le principali destinazioni d’arte, prevalentemente urbane, svolgono un ruolo determinante nel contenere la contrazione complessiva regionale, registrando un incremento delle presenze pari al 10,5%, grazie alla decisa crescita dei flussi internazionali, sia extra-europei (+12,4%) sia europei (+10,6%). A seguire, in termini di intensità, si collocano le località montane (+9,6%), pur con andamenti differenziati tra le singole destinazioni. Emerge in particolare la vivacità della componente europea (+13,2%), che fornisce il contributo maggiore alla crescita complessiva, segno dell’evoluzione di prodotti esperienziali e territoriali sempre più competitivi sul piano internazionale. Questi flussi, pur incidendo ancora limitatamente sulla dinamica regionale complessiva a causa del loro peso specifico contenuto, rivestono un ruolo fondamentale per la sostenibilità socio-economica delle comunità locali.

Nel caso degli ambiti collinari, si osserva una crescita complessiva molto moderata (+0,9%), sostenuta principalmente dai mercati extra-europei (+5,4%) e dai turisti toscani (+1,8%). Colpiscono, invece, le lievi diminuzioni della domanda italiana da fuori regione (-0,9%) e dei mercati europei (-0,5%), tradizionali pilastri dell’attrattività di queste aree. Anche per i territori balneari si conferma la contrazione già rilevata nei primi cinque mesi dell’anno (-6,0%), determinata in particolare dal calo delle presenze europee (-6,4%), dei toscani (-8,3%) e degli italiani non residenti in Toscana (-5,1%). Negli ultimi due anni sembra emergere un problema di competitività soprattutto nei segmenti di domanda sensibili alla variabile prezzo, fenomeno accentuato dall’inflazione, dalla stagnazione dei redditi e dalla crescita di destinazioni mediterranee alternative con livelli di prezzo più favorevoli.

Un’analisi del periodo estivo (giugno-settembre) conferma dinamiche affini a quelle complessive: la variazione regionale si attesta a -1,7%, con un calo marcato delle destinazioni balneari (-5,3%), la sostanziale stabilità delle aree collinari (+0,4%) e i buoni risultati registrati sia dalle destinazioni d’arte (+8,5%) sia da quelle montane (+10,2%), pur se il dato appare dipendere dalla dinamica di specifici territori e sarà oggetto di revisione.

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