Consegnata la ricerca al committente Il cuore della ricerca è costituito da 42 interviste in profondità a madri con figli in età scolare, iscritte al collocamento e scelte fra le lavoratrici deboli e precarie. Al di là del dato condiviso costituito...
Consegnata la ricerca al committente
Il cuore della ricerca è costituito da 42 interviste in profondità a madri con figli in età scolare, iscritte al collocamento e scelte fra le lavoratrici deboli e precarie. Al di là del dato condiviso costituito da un forte orientamento alla famiglia, lo studio mette in luce molti aspetti che differenziano i percorsi, pur generalmente fragili, delle intervistate. La debolezza del coniuge-breadwinner, spesso dotato di un basso titolo di studio, appare come un elemento cruciale nel determinare l’”intrappolamento” nella precarietà. Pesanti svantaggi discriminano le donne che lavorano nel privato, rispetto a quelle attive nel pubblico, nel conciliare lavoro e maternità. Emergono da un lato la visione fatalistica del futuro e dei diritti, la soggettività debole nella negoziazione del contratto di genere, che caratterizzano le donne con titoli di studio più bassi e lavori dequalificati, dall’altro la contraddizione fra aspettative, investimento sul lavoro e risultati raggiunti che rende critica l’identità delle giovani madri più qualificate.
E’ difficile, per queste figure, comprendere e utilizzare le politiche attive del lavoro offerte dai Servizi per l’impiego, che sono considerate poco trasparenti e universalistiche, e incontrano un maggior successo fra le donne dotate di maggiori competenze comunicative e informatiche.
Nota di lavoro 44/2025 di S. Duranti, N. Faraoni e V. Patacchini
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