“La misurazione dei costi intangibili della malattia mentale sui caregivers informali. Un progetto pilota con applicazione di un nuovo software open-source per il monitoraggio in tempo reale” a cura di Anna Pettini (Università degli Studi...
“La misurazione dei costi intangibili della malattia mentale sui caregivers informali. Un progetto pilota con applicazione di un nuovo software open-source per il monitoraggio in tempo reale” a cura di Anna Pettini (Università degli Studi di Firenze, Dipartimento di Scienze per l’economia e l’impresa), Ester Macrì (Kinoa e DataLifeLab), Marco Scarselli (Kinoa e DataLifeLab), Nicola Sciclone (IRPET).
Il rapporto qui presentato riporta i risultati di uno studio pilota avente l’obiettivo di individuare una nuova strada per la stima dei costi non direttamente monetizzabili che la malattia mentale impone sui familiari dei malati. La letteratura sul tema dei costi della salute mentale è densa di stime dei costi diretti (farmaci, tempo di cura medica, ricoveri, etc) e indiretti (tempo di lavoro, formazione e produttività persi dai malati e da coloro che li accudiscono). Una sorte diversa spetta ai cosiddetti costi nascosti, o intangibili, che nel caso della malattia mentale sono assai importanti e che, per la natura che li caratterizza, sfuggono quasi interamente alle possibili stime nonostante la totalità degli autori dichiarino apertamente che su di essi si concentrano con buona probabilità i costi più alti.
Fanno eccezione le stime in termini di QUALYs (Quality Adjusted Life Years) che misurano, per mezzo di un’analisi di costo-utilità, la durata attesa della vita dei pazienti in combinazione con la qualità della stessa. Questo approccio non risponde però, a nostro parere, ad una misurazione in grado di tradursi in chiare indicazioni di policy, in via principale perché riferita solo ai pazienti e non ai loro familiari. Pensiamo invece che una valutazione della perdita di benessere e di libertà nell’uso del tempo sia la più idonea a indicare con sufficiente precisione, e possibile concretezza, le misure di politica economica necessarie a rispondere alla perdita subita da chi si prende cura dei malati.
Nessuno potrà mai verosimilmente dare un equivalente monetario, né compensare, la sofferenza emotiva patita da chi si trova nella condizione di avere un parente prossimo che cade nella malattia mentale. Si può però immaginare possibile, avendo una visione precisa delle differenze nell’uso del tempo, di quali e quanti servizi una politica economico-sanitaria si dovrebbe poter dotare, per andare nella direzione di compensare i costi intangibili sopportati dai caregivers della rete famigliare.