La questione energetica tra emergenze e obiettivi di medio-lungo periodo

Nota di lavoro 18/2022 di S. Bertini, P. Chini, T. Ferraresi, L. Ghezzi, R. Paniccià, L. Piccini, L. Ravagli e N. Sciclone

L’invasione russa in Ucraina, il 24 febbraio di quest’anno, ha accelerato una crisi energetica, i cui primi sintomi erano già apparsi sul fronte del rincaro dei prezzi nella seconda metà del 2021.

Le promesse di embargo da parte di Bruxelles sulle importazioni energetiche dalla Russia, le minacce russe di bloccare i rifornimenti di gas, unitamente alle sanzioni economiche da essa subite, hanno esasperato le tensioni sui mercati internazionali che negli ultimi mesi si sono tradotte in un significativo incremento dei prezzi di tutte le fonti di energia, determinando una forte crescita dei costi sui bilanci di imprese e famiglie.

Per le imprese, rispetto al periodo pre-pandemico, il rincaro energetico rischia di comportare su base annua un raddoppio dei costi.

È infatti possibile stimare che in condizioni normali il sistema produttivo toscano, pubblica amministrazione ed agricoltura escluse, spenda circa 5,3 miliardi di euro fra consumo di energia elettrica (4,1 miliardi) e di gas naturale (1,2 miliardi). Tale voce pesa quindi per circa il 3,4% dei costi complessivi iscritti a bilancio.

Invece, a seguito degli aumenti osservati negli ultimi mesi e imputando al secondo semestre l’andamento dei prezzi medi del primo semestre, il costo energetico per le imprese toscane potrebbe aumentare di ulteriori 5,3 miliardi, con un’incidenza sui costi che salirebbe al 6,8%. (…)

icona relatori

Allegati