L’assetto delle competenze e dei rapporti finanziari fra i vari livelli di governo è destinato a cambiare radicalmente in Italia dopo la modifica del Titolo V della Costituzione del 2001. Le modalità con cui i nuovi principi di autonomia finanziaria...
L’assetto delle competenze e dei rapporti finanziari fra i vari livelli di governo è destinato a cambiare radicalmente in Italia dopo la modifica del Titolo V della Costituzione del 2001.
Le modalità con cui i nuovi principi di autonomia finanziaria dei governi decentrati dovranno concretamente attuarsi sono, però, ancora difficilmente prevedibili. In particolare, il dibattito è ancora aperto su temi, quali:
• il contenuto dell’azione di coordinamento finanziario che lo Stato dovrà svolgere e che le Regioni dovranno rispettare legiferando sulle materie a competenza concorrente;
• il ruolo delle compartecipazioni ai tributi erariali nell’ambito delle risorse finanziarie riconosciute agli enti periferici;
• la tipologia di perequazione da adottare (dallo Stato alle Regioni e poi da queste agli enti locali oppure direttamente dallo Stato a tutti gli enti dell’amministrazione locale);
• gli spazi di effettiva autonomia impositiva che le Regioni e gli enti locali potranno assumere in virtù della nuova normativa costituzionale.
Nella riforma in atto si possono però già individuare alcuni punti fermi, a partire dai quali la Regione Toscana ha elaborato una propria proposta sulla possibile attuazione dell’art. 119 della Costituzione, presentata per la prima volta durante il Convegno “Il modello di finanza regionale e locale dopo la riforma costituzionale”. Questo libro raccoglie i contributi e gli interventi di questa iniziativa, che ha costituito finora uno dei pochi momenti di confronto “tecnico” tra Regioni ed enti locali sulle problematiche della futura applicazione del dettato costituzionale in materia di federalismo fiscale nel nostro Paese.