Nel 2009 si manifestano in tutta la loro virulenza gli effetti negativi della più grave crisi recessiva internazionale del secondo dopoguerra. Anche il settore turistico ne è profondamente colpito. Gli arrivi di turisti internazionali nel mondo dimunuiscono...
Nel 2009 si manifestano in tutta la loro virulenza gli effetti negativi della più grave crisi recessiva internazionale del secondo dopoguerra. Anche il settore turistico ne è profondamente colpito. Gli arrivi di turisti internazionali nel mondo dimunuiscono per quattordici mesi consecutivi tra la fine del 2008 e i primi tre trimestri del 2009. Complessivamente nel 2009 la diminuzione degli arrivi è stimata dall’UNWTO intorno al -4,3% ma nell’ultimo trimestre si registra una piccola ripresa, intorno al +2%, che induce a sperare in un 2010 positivo. Le previsioni di crescita per il 2010 vedono il continente europeo fanalino di coda e sono rese più incerte dai possibili effetti sull’economia mondiale della crisi dei debiti sovrani che coinvolge alcuni stati europei.
Tra le aree turistiche più penalizzate dalla crisi nel 2009 c’è sicuramente il continente europeo (-5,6%) e in particolare l’Europa del nord (-6%) mentre leggermente migliore appare la performance dell’Europa mediterranea, che nel 2009 perde circa il 3,8% degli arrivi esteri. In linea con l’Europa si pone l’Italia, i cui arrivi di turisti stranieri calano infatti del 5,9%.
La Toscana mostra una buona capacità di resistere alla crisi congiunturale e un buon livello di competitività sul medio periodo. Nel 2009 gli arrivi di turisti stranieri calano del 3,9%, meno della media italiana e sostanzialmente in linea con il complesso dell’Europa mediterranea. Le presenze turistiche complessive (italiani e stranieri) diminuiscono poco (-0,7%) in assoluto e rispetto all’insieme del paese (-4,7%). Sul medio periodo tra il 1998 e il 2007 la Toscana mantiene inalterate intorno al 2% le proprie quote di mercato in termini di presenze di turisti stranieri rispetto al complesso del continente europeo, e rispetto all’Italia le incrementa leggermente, passando dall’11,1% all’11,5% tra il 2000 e il 2009.
Trimestrale di informazione dell'Osservatorio regionale del Mercato del lavoro
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