Crescita in decelerazione e fragilità produttive: l’economia toscana a metà 2025

Nota congiunturale 39/2025 a cura di T. Ferraresi, L. Ghezzi, D. Marinari e N. Sciclone

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La prima metà del 2025 restituisce per la Toscana un quadro congiunturale in chiaroscuro. Il mercato del lavoro regionale continua a crescere in termini di posizioni dipendenti complessive, ma il ritmo dell’aumento si riduce e le nuove assunzioni tra gennaio e luglio risultano ancora in calo. A fronte di una maggiore stabilizzazione dei rapporti di lavoro – con l’ulteriore aumento dei contratti a tempo indeterminato e la contestuale contrazione delle forme più flessibili – emergono segnali di fragilità legati al forte ricorso alla cassa integrazione straordinaria, soprattutto attraverso i contratti di solidarietà, in un contesto in cui si riduce l’utilizzo degli altri strumenti di integrazione salariale. Sul versante produttivo, la Toscana risente di un quadro internazionale incerto e di una dinamica industriale nazionale solo recentemente tornata su valori lievemente positivi. La produzione manifatturiera regionale continua a risultare più debole rispetto alle principali realtà industriali italiane, appesantita dalle difficoltà del comparto moda. Le esportazioni a prezzi correnti mostrano una tenuta migliore rispetto alla produzione, essenzialmente grazie al contributo straordinario del settore farmaceutico e ai primi segnali di miglioramento di alcuni comparti chiave: tornano, infatti, in territorio positivo le vendite estere di abbigliamento, maglieria e calzature, mentre si attenuano le perdite di cuoio e pelletteria, affiancate da una dinamica favorevole delle macchine, trainate in particolare da quelle per impieghi generali. In sintesi, la congiuntura del primo semestre 2025 è ancora segnata da crescenti elementi di eterogeneità settoriale e da un rallentamento rispetto al recente passato.

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