A cura di D. Marinari
La ricerca è stata curata da Donatella Marinari all’interno dell’Area Congiuntura e struttura economica dell’IRPET coordinata da Leonardo Ghezzi.
Il rapporto presenta i principali dati sulla delittuosità a livello regionale, provinciale e dei capoluoghi di provincia nel 2021. Nel primo anno della pandemia, le misure restrittive imposte dall’emergenza sanitaria hanno portato a una forte riduzione dei reati predatori (furti in abitazione, borseggi e rapine). Questi reati, che hanno toccato nel 2020 i valori più bassi di tutta la serie storica, nel 2021 con l’allentamento delle misure restrittive alla mobilità e ai contatti sociali sono tornati a registrare una lieve crescita (+12mila denunce), rimanendo però molto di sotto i valori registrati nel periodo pre-pandemia (-26mila denunce pari a -16%).
Le tipologie di reato in calo sia nel 2020 sia nel 2021 sono i furti con destrezza, più che dimezzati nell’anno del lock-down, le rapine in abitazione e negli esercizi commerciali, i reati legati agli stupefacenti e allo sfruttamento della prostituzione. Anche il vasto gruppo dei reati definiti “altri”, 31mila denunce il 21% del totale, si mostra ancora in diminuzione.
L’andamento del numero di delitti denunciati, negli ultimi due anni, mostra differenze tra le città capoluogo e gli altri comuni delle province. In media nei comuni capoluogo si osserva una crescita minore sul 2020 e una maggiore diminuzione rispetto al 2019. La metà del numero dei reati nel 2021 è stata denunciata nei comuni capoluogo di provincia, ma questi ultimi hanno contribuito solo per il 36% all’aumento rispetto al 2020, +4mila reati contro i +8 dei non capoluogo, e per il 75% alla diminuzione rispetto al 2019, -20mila denunce contro le -7mila degli altri comuni.
Tra le città è Firenze quella che mostra un aumento dei reati tra i più contenuti sul 2020 e la maggiore riduzione rispetto al 2019. Nonostante l’effetto Covid sulla delittuosità non sia chiaramente quantificabile i dati del 2021 si inseriscono nel quadro della complessiva riduzione dei reati osservabile dal 2013 in tutte le regioni italiane. Inoltre la Toscana è caratterizzata da una bassa incidenza dei reati predatori più violenti, quali scippi e rapine, così come quelli contro la persona, omicidi tentati e consumati, minacce, percosse, lesioni dolose.
Anche la percezione del rischio criminalità da parte delle famiglie, misurata da ISTAT attraverso l’indagine “Aspetti della vita quotidiana”, è in continua diminuzione dal 2016 e nel 2021 raggiunge il valore più basso registrato dal 2005, solo il 18,6% degli intervistati dichiara di percepire, molto o abbastanza, il rischio di criminalità nella propria zona di residenza. Aumenta la percezione di sicurezza nel camminare di sera da soli e diminuisce la percezione del degrado nel proprio quartiere.
Dicitura Bibliografica: IRPET, 2023
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