Distretti industriali e grandi imprese non sono formule organizzative affette da strutturale incomunicabilità, ma, al contrario, le relazioni fra imprese dei due modelli sono abbastanza diffuse. La moda toscana è infatti organizzata in sistemi di Pmi, spesso con caratteristiche distrettuali, all’interno dei quali si sono sviluppate o localizzate numerose grandi griffe. I pochi studi esistenti sull’argomento sottolineano come gli esiti del rapporto fra imprese leader e sistemi di Pmi non siano univoci ma dipendano dalle caratteristiche dei due attori e dal tipo di relazione che essi sviluppano. L’obiettivo di questo lavoro è capire quale tipo di rapporto i leader della moda toscana abbiano instaurato con i sistemi di Pmi nei quali si sono localizzati, quali mutamenti abbiano indotto, e come questi abbiano influenzato i processi di sviluppo locale. In quali casi le imprese leader svolgono la funzione di integratori cognitivi? Le nuove conoscenze che introducono possono interrompere la riproduzione dei saperi locali? I leader frenano o incentivano la riproduzione dal basso delle capacità imprenditoriali del sistema? Le Pmi rischiano una eccessiva dipendenza dai leader? Lavorare per un leader riduce o aumenta i rischi del decentramento produttivo all’estero? Lo studio che viene presentato cerca di dare risposta a questi e ad altri interrogativi, adottando un’ottica multi disciplinare, basata su approcci di analisi diversi: di tipo aziendale, di analisi delle reti, di studio dei processi di apprendimento-innovazione e di sviluppo locale.

Autore: a cura di Lorenzo Bacci