La Toscana è stata interessata negli ultimi anni da flussi migratori di importanza sempre maggiore, sia per la loro dimensione quantitativa che per la loro pervasività territoriale.
Questa ricerca, attraverso un’analisi delle principali fonti in materia, mostra come l’immigrazione non possa più essere considerata un fenomeno marginale e compensativo del nostro sistema produttivo, bensì un elemento fondamentale per il futuro, oramai incorporato (embedded) nel funzionamento dell’economia e della società.
Nella seconda parte del volume sono presentati i risultati di un’indagine sulle condizioni di lavoro di un campione di immigrati in tre distretti industriali (Prato, Arezzo e S. Croce sull’Arno). Un’attenzione specifica è stata dedicata al tema della salute e sicurezza sul lavoro: una scelta coerente con la consapevolezza che gli immigrati sono più esposti a rischi di infortunio della popolazione autoctona. Tra gli interventi indispensabili per ridurre il livello dei rischi viene individuata la centralità della formazione come processo complessivo per acquisire la possibilità di orientarsi e la capacità di scegliere in contesti sociali e culturali diverso da quelli di appartenenza.



Autore: a cura di Francesca Giovani, Teresa Savino e Andrea Valzania. Il gruppo di lavoro ha visto coinvolti ricercatori di IRPET, Ires Toscana e studiosi di altre realtà toscane.In particolare hanno partecipato: Maurizio Ambrosini (Università di Genova), Stefania Versari, Massimo Donati, Michele Beudò, Giovanni Bernacca, Silvia Nencioni e Alessandra Bellumini (IRPET), Stefania Bragato (Coses), Eleonora Panella (Ires Toscana)

Committente: Regione Toscana - Direzione Generale Politiche Formative, Beni e Attività Culturali - Settore Lavoro

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