Nell’ambito dell’ampia discussione sulla quarta rivoluzione industriale, caratterizzata da un nuovo livello di pervasività delle tecnologie ICT, oggi in grado di interconnettere le macchine, gli oggetti e i sistemi, producendo e utilizzando dati e informazioni, è cresciuto l’interesse di studiosi, decisori pubblici e addetti ai lavori per gli effetti delle trasformazioni in corso sul mercato del lavoro. Quale potrà essere l’impatto delle tecnologie digitali sull’occupazione? Quali professioni sono a più alto rischio di sostituzione e quali invece emergeranno tra le più richieste? Come si modificano le competenze all’interno dei singoli profili professionali e in che modo le istituzioni formative a vari livelli sono in grado di rispondere a tali cambiamenti? Si tratta di domande a cui non è facile rispondere, sia perché esse chiamano in causa la capacità di prevedere traiettorie di sviluppo non ancora definite, sia perché a ben vedere confondono aspetti diversi a cui sembra opportuno provare a rispondere separatamente.
L’obiettivo di questo lavoro è offrire un contributo nell’identificazione di un modello di analisi delle competenze e delle professioni maggiormente coinvolte dalle trasformazioni riconducibili al dibattito sulla quarta rivoluzione industriale, per poter leggere le caratteristiche dei profili professionali prevalenti in Italia e in Toscana. La ragione di fondo di tale interesse è la convinzione che conoscenze, competenze e abilità delle persone siano al centro dei attuali cambiamenti socioeconomici. Per accogliere e indirizzare tali trasformazioni è necessario puntare sul lavoro qualificato ed espandere il più possibile le possibilità di formazione delle persone.

Pubblicato su ASTRIL (Associazione Studi e Ricerche Interdisciplinari sul Lavoro) Working Paper n° 39/2019

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Autore: Natalia Faraoni, Tommaso Ferrraresi, Nicola Sciclone

Dicitura Bibliografica: ASTRIL Working Papers - on line
ISSN 2280 – 622