L’evasione è un fenomeno profondamente indesiderabile perché manifesta l’incapacità dello Stato di garantire una equa partecipazione individuale ai bisogni della società. La letteratura internazionale si è lungamente interessata al fenomeno, alla ricerca delle motivazioni individuali e sociali, allo scopo di definire le strategie di policy più idonee al controllo e al recupero. Nel nostro lavoro ci siamo basati sui modelli di tax complaince di più recente generazione, che fanno riferimento alla funzione di Utilità attesa, ai modelli di Utilità inattesa che tengono conto delle componenti psicologiche nel comportamento del contribuente e dell’informazione imperfetta, e al ruolo dell’ambiente nel quale agisce il contribuente, sottolineando l’importanza di fattori psicologici, social norms e tax morale, e più in generale della qualità istituzionale.
Basandoci su una ricca base dati, che raccoglie informazioni sul pagamento/mancato pagamento dell’imposta relativa alla proprietà dell’auto, abbiamo analizzato l’adattamento dei più recenti modelli di studio dell’evasione ai comportamenti rilevati. I risultati del lavoro evidenziano che l’evasione pone un problema di equità; che la propensione ad evadere non è uguale per tutti, ma è maggiore tra alcune categorie di soggetti caratterizzati da una bassa avversione al rischio; che la politica di avviso bonario è limitatamente efficace e può migliorare se adeguatamente costruita; che la consapevolezza del buon uso delle risorse può aumentare la disponibilità a contribuire attraverso il versamento delle imposte; che l’evasione è un fenomeno sociale più che individuale, da combattere soprattutto attraverso il rafforzamento del senso civico e della qualità istituzionale e politica. In questo contesto la stigmatizzazione dei comportamenti evasivi è un aspetto fondamentale.

COVER Ricerca bollo auto 12.2018

Autore: Federico Diddi, Giulio Grossi e Patrizia Lattarulo

Dicitura Bibliografica: IRPET, dicembre 2018