Il documento è stato commissionato all’IRPET dall’Autorità di Gestione del POR FESR 2014-2020 di Regione Toscana ed è stato curato dal gruppo di lavoro composto da Sabrina Iommi e Donatella Marinari nell’ambito dell’Area di ricerca Sistemi locali, cultura e turismo coordinata da Sabrina Iommi. Hanno collaborato Marco Mariani e Renato Paniccià. Editing a cura di Elena Zangheri.

Scopo del lavoro è fornire un quadro conoscitivo esaustivo e articolato per consentire alle 6 aree regionali candidate alla SNAI 2021-2027 di costruire strategie territoriali integrate efficaci per la rivitalizzazione dei territori di competenza.

Sono due le condizioni di contesto favorevoli allo sviluppo delle aree interne. Da un lato, la sfida della sostenibilità non più rinviabile offre nuove opportunità a territori finora marginali, che sono però ricchi di risorse ambientali indispensabili (ad esempio le energie rinnovabili) e offrono un’ampia gamma di servizi ecosistemici fondamentali (tutela della risorsa idrica, abbattimento degli inquinanti, tenuta idrogeologica, sicurezza alimentare, ecc.). Dall’altro, le crisi sistemiche ripetute degli ultimi anni hanno creato le condizioni politiche per una svolta rispetto ai lunghi decenni dell’austerità, che nel caso dei territori periferici si è tradotto nel rifinanziamento della Strategia per le aree interne.

La sfida è non solo frenare lo spopolamento di queste aree, quanto piuttosto favorirne il ripopolamento, almeno ove possibile. Ciò implica due grandi filoni di intervento per le policy, garantire l’offerta essenziale di infrastrutture e servizi e creare nuove opportunità di lavoro e reddito. Sono, del resto, le due linee in cui si articola la SNAI fin dalla sua fase sperimentale.

L’analisi che segue ha messo in luce criticità e punti di forza dei diversi territori. Emerge in primo luogo la dicotomia tra le aree interne settentrionali e meridionali, che sono diverse per caratteristiche morfologiche (montuose a Nord, collinari a Sud), densità insediative (meno dense a Sud), vicinanza ai principali poli dello sviluppo regionale (più distanti a Sud), specializzazioni produttive prevalenti (più manifattura a Nord, più attività agricolo-turistiche a Sud), ma anche per maturità di policy, visto che le prime, a differenza delle seconde, hanno già partecipato al ciclo di programmazione 2014-2020.

Ciò spiega anche la struttura del lavoro, che è composto di due parti: un’analisi basata su dati statistici demografici, sociali, economici e ambientali per tutte le 6 aree candidate e un successivo approfondimento di analisi, condotto attraverso incontri con la popolazione locale con il supporto di ANCI Toscana, per le 3 aree meridionali.

I bisogni evidenziati, che saranno recepiti nelle strategie di intervento, sono costituiti principalmente da investimenti in infrastrutture e servizi per rendere le aree più attrattive verso nuovi residenti e nuove attività produttive, ma anche da investimenti in percorsi di sviluppo basati sulla valorizzazione delle vocazioni locali, all’interno di un nuovo modello di sviluppo centrato su sostenibilità e digitalizzazione.

Autore: Sabrina Iommi e Donatella Marinari. Hanno collaborato Marco Mariani e Renato Paniccià

Dicitura Bibliografica: IRPET, 2023