La valutazione economica del Piano Regionale Integrato Infrastrutture e Mobilità ha permesso di evidenziare un contributo netto positivo delle linee d’intervento previste sulle variabili macroeconomiche regionali di maggior rilievo. In particolare, riteniamo che gli effetti del Piano siano significativi e rilevanti per quanto attiene agli obiettivi di solidità della crescita economica, sia in termini di generazione di reddito che di incremento del tasso di occupazione. A livello regionale, il Piano impatta positivamente e significativamente anche in termini di miglioramento della bilancia commerciale con il resto del paese, ovvero interviene a modificare le relative ragioni di scambio a favore dell’insieme delle province toscane. Questo, come verrà chiarito nel seguito della trattazione, è principalmente ascrivibile a variazioni complessivamente favorevoli sia dei costi di trasporto delle merci sia dei costi di pendolarismo.
A fronte del dato aggregato, che mette in luce effetti strettamente positivi, l’analisi della distribuzione della crescita sul territorio, evidenzia il carattere moderatamente disequalizzante del Piano. Il tasso di crescita del prodotto interno lordo infatti presenta un basso grado di eterogeneità, sia prendendo in considerazione le province come unità di analisi territoriale, sia procedendo a un’aggregazione tra province che permetta di descrivere il territorio regionale come caratterizzato da un’area centrale (province di Prato, Pistoia e Firenze), da un’area meridionale (province di Siena, Arezzo e Grosseto) e da un’area costiera (province di Massa‐Carrara, Lucca, Pisa e Livorno).

Autore: a cura di Giuseppe Gori, coordinamento di Patrizia Lattarulo