La nautica minore in Toscana

Progetto a cura di Giampaolo Vitali (IRCrES-CNR) e Alga Foschi (Università di Pisa) con la collaborazione scientifica di Patrizia Lattarulo (IRPET)

La dotazione naturale della Toscana, ricca di coste e di approdi al mare, favorisce lo sviluppo dell’industria nautica, che rappresenta un’importante risorsa economica e una specializzazione industriale di fama internazionale (Navigo, 2013). La costruzione di natanti da diporto, soprattutto quella che fa riferimento ai grandi yacht, è stata ampiamente studiata dalla letteratura economica (Bortolotti et al., 2001; Cavallini, 2013) ed è stata oggetto di vari programmi di supporto da parte degli enti pubblici locali o nazionali (per esempio, il distretto nautico toscano, gestito da Navigo).
All’intensa attività cantieristica, si accompagna un diffuso sistema di porti per il turismo nautico (Regione Toscana, 2012 e 2020), aventi la capacità di stimolare l’economia locale, sia nei servizi turistici, che nella domanda dei residenti locali (Foschi, 2010).
Soprattutto nel contesto dell’economia locale, quella che fa magari riferimento ai piccoli comuni della costa – quelli in cui il peso del turismo non è così elevato come nelle zone della Versilia, di Pisa, delle isole dell’arcipelago toscano – la presenza di infrastrutture dedicate alla nautica minore, quali sono i punti di ormeggio, i campi boe, i pontili galleggianti, i ricoveri a secco, può essere considerata come un potenziale elemento di sviluppo dell’economia locale.
Le infrastrutture della nautica minore, che si riferiscono quindi ai natanti con una lunghezza inferiore ai 10 metri, vengono utilizzate da un particolare segmento di consumatori, generalmente molto legato all’ambito locale. Si tratta sicuramente di un utilizzo di tipo non commerciale e non “di transito”, che ha prevalenti finalità turistiche (“pleasure boats”, è la definizione di nautica minore nella letteratura internazionale), nonché importanti finalità sociali. (…)

Autore: Progetto a cura di Giampaolo Vitali (IRCrES-CNR) e Alga Foschi (Università di Pisa) con la collaborazione scientifica di Patrizia Lattarulo (IRPET)

Dicitura Bibliografica: IRPET, 2022